Sempre più di frequente si sente parlare dell’importanza di una buona Due Diligence, iniziamo col capire che cos’è e come funziona.

Cos’è la Due Diligence

Per Due Diligence si intende l’insieme delle attività di investigazione, verifica e approfondimento di dati e di informazioni relative all’oggetto di una trattativa d’affari. La Due Diligence ha come scopo quello di valutare la convenienza o meno a concludere un affare e di individuarne eventuali rischi e problematiche, sia per negoziare i termini e condizioni del contratto, sia per predisporre adeguati strumenti di garanzia, di indennizzo o di risarcimento.

Una corretta attività di Due Diligence è quindi di basilare importanza in ogni principale processo aziendale, dall’acquisizione alla cessione dell’azienda.

Per la maggior parte, le operazioni di Due Diligence vengono effettuate volontariamente dalle parti coinvolte in un affare commerciale. Talvolta, essa è obbligo di legge.

La Due Diligence consente l’accesso ad una serie di informazioni riguardanti la controparte, i dati raccolti possono orientare in maniera decisiva il processo decisionale ed il piano strategico di almeno uno degli attori coinvolti.

Come funziona

In qualsivoglia trattativa finanziaria, in particolare se di rilevante spessore economico, le indagini di Due Diligence di solito sono un elemento ricorrente. Prima di procedere alla formalizzazione degli accordi commerciali, è pieno interesse dell’imprenditore tutelare i propri interessi economici, cercando di ottenere reali garanzie.

La Due Diligence può essere richiesta in tre fasi diverse di ogni trattativa finanziaria: precontrattuale (ossia durante la trattativa tra le parti e prima della formalizzazione di qualsiasi tipo di impegno o accordo), preclosing (ossia nel momento in cui le parti hanno già sottoscritto un vincolo contrattuale, ma l’accordo non è stato formalizzato definitivamente) e postclosing (indagini patrimoniali di Due Diligence svolte dopo la formalizzazione definitiva dell’accordo).

In buona sostanza, le indagini patrimoniali di Due Diligence consistono in una iniziale raccolta di informazioni, verifiche e contro verifiche, sugli aspetti rilevabili e degni di nota per lo scopo, in modo che eventuali incongruenze possano essere facilmente evidenziate.

Infine, le operazioni di Due Diligence si concentrano sugli aspetti più rilevanti: patrimoniale, debitorio, finanziario, economico, operativo e reputazionale.

Le indagini patrimoniali di Due Diligence sono volte, altresì, ad attestare la solidità economico-finanziaria e l’affidabilità commerciale della persona, fisica o giuridica, con cui si è in trattativa d’affari, oltre a verificare la consistenza del patrimonio e dei beni della stessa.

L’utilità della Due Diligence

In estrema sintesi, con le indagini esperite, è possibile avere più chiara la situazione economico-finanziaria della persona, fisica o giuridica, con la quale si è, o si intende entrare, in affari, oltre a conoscerne il pregresso commerciale operativo.

Le informazioni ottenute attraverso una mirata Due Diligence fungono da importante supporto all’intero processo valutativo, che avviene ancor prima di quello decisionale.

La Due Diligence, pertanto, concorre al delicato processo di valutazione e gestione del rischio: i risultati ottenuti possono evidenziare eventuali fattori di rischio, che diversamente potrebbero emergere solo durante, o dopo, l’entrata in rapporti d’affari con il soggetto attenzionato.

Si può affermare, quindi, che la Due Diligence assolve una funzione propedeutica alla sensibile riduzione dei margini di rischio.

Valutare il potenziale

Acquisire una comprensione completa dei punti di forza, debolezza, minacce e opportunità dell’azienda target è una parte fondamentale del processi di Due Diligence e consente agli investitori ed alle società di comprendere la natura di un accordo, i rischi coinvolti e s l’accordo si adatta al loro portafoglio.

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